quarta-feira, 19 de fevereiro de 2014

Tho trovato


T ho trovato in tanti luoghi, Sinhore!
T ho sentito palpitare
nel silenzio altissimo
d una chiesetta alpina,
nella penumbra del tabernacolo
di una cattedrale vuota,
nel respiro unanime
d una folla che ti ama e riempe
de arcate della tua chiesa
di canti e di amore.
T ho trovato nella gioia,
Ti ho parlato
al di la del firmamento stellato,
mentre a sera, in silenzio,
tornavo dal lavoro a casa.
Ti cerco e spesso ti trovo.
Ma dove sempre ti trovo è nel dolore.
Un dolore, un qualsiase dolore,
è come il suono della campanella
che chiama la sposa di Dio alla preghiera.

Quando l ombra della croce appare,
l anima si raccoglie
nel tabernacolo del suo intimo
e scordano il tinitinno della campana
ti "vede" e ti parla.
Sei Tu che mi vieni a visitare.
Sono io che ti rispondo:
"Eccomi Sinhore, Te voglio, Te ho voluto".
E in quest incontro
l anima mia non sente il suo dolore,
ma è come inebriata dal tuo amore:
soffusa di Te, impregnata di Te:
io in Te, Tu in me,
affinché siamo uno.
E poi riapro gli occhi alla vita,
alla vita meno vera,
divinamente agguerrita,
per condurre la tua guerra.

(Chiara Lubich)


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